Un aggiornamento sulla declassificazione britannica

L’apparente quasi contemporaneità dell’inizio della pubblicazione sul web della documentazione raccolta dall’ente civile francese GEIPAN (e dai suoi antecedenti) iniziata il 22 marzo scorso (vedi qui) e dell’annuncio di qualche giorno fa (vedi qui) da parte del Ministero della Difesa britannico (di seguito MoD) della futura pubblicazione, anch’essa on-line, del materiale raccolto dal DI55 (Defence Intelligence 55, la sezione prima del Directorate of Scientific and Technical Intelligence e poi, dal 1991, del Defence Intelligence (Scientific and Technical) del dicastero stesso, destinataria di copie delle segnalazioni di fenomeni aerei non identificati fra il 1967 e il 2000) ha portato alcuni appassionati di ufologia a fare riferimento in messaggi apparsi su gruppi di discussione sulla Rete a quel paradigma interpretativo (che meriterebbe di essere indagato con le metodologie proprie della storia delle idee) che vede nelle declassificazioni da parte delle istituzioni pubbliche, nelle dichiarazioni da parte di membri e (specialmente) ex membri dell’establishment politico e militare etc. una strategia dei governi mondiali volta a preparare l’opinione pubblica a quella verità sugli UFO che, per quegli appassionati, è nota agli stessi ma taciuta.

In realtà i processi di declassificazione andrebbero analizzati iuxta propria principia: e chi ha seguito negli ultimi anni, anche alla lontana, tali processi in relazione a documentazione politica, militare e/o d’intelligence, avrà probabilmente intuito, in tutto o in parte, le ragioni “esplicite” (almeno all’interno dell’istituto decisore) degli odierni rilasci di ampie dimensioni. Ragioni che, per il caso britannico, sono oggi evidenziate da uno scambio di messaggi, nell’intenzione degli autori riservato, ottenuto in questi giorni da David Clarke insieme ad altro materiale relativo alla documentazione del DI55, compreso un sommario di quanto sarà pubblicato.

Il tutto è presentato da Joe McGonagle (che con Clarke e Gary Anthony ha avuto un importante ruolo di stimolo nel convincere gli uffici competenti del dicastero a giungere alla decisione poi presa) in un commento intitolato Contaminated records and the release of the DI55 files, firmato anche dagli altri due ricercatori, che è apparso oggi sul sito da egli curato. Dallo scambio di messaggi si evince anche l’opinione maturata nei confronti della normativa britannica sulla libertà d’informazione e di coloro che la utilizzano da parte di uno dei due anonimi interlocutori nonché il possibile rischio che correrà la documentazione originale dopo la pubblicazione on-line.

[Per approfondire l’interesse “ufficiale” nel Regno Unito:

Clarke, David, & Roberts, Andy (2002). Out of the Shadows. UFOs, the Establishment & the Official Cover-up. London (UK), Judy Piatkus.

Clarke, David, & Anthony, Gary (2006, August). The British MoD study: Project Condign. International UFO Reporter 30(4), 3-13, 29-32

nonché il sito del Condign team:

http://www.uk-ufo.org/condign/

Come già ricordato in un precedente post, David Clarke parteciperà il prossimo 23 giugno al convegno organizzato dal Centro Italiano Studi Ufologici. Per maggiori informazioni vedi qui ]

Intervista a Jacques Patenet (GEIPAN)

Il sito web Ciel Insolite – les phénomènes aériens élusifs, curato da Grégory Gutierez, ha pubblicato lo scorso 4 maggio un intervista di Jérôme Beau a Jacques Patenet, responsabile del GEIPAN, il gruppo di studio e informazione sui fenomeni aerei non identificati del CNES, l’ente spaziale d’oltralpe, dopo poco più di un mese dalla pubblicazione on-line di parte dell’archivio dell’ente.

L’intervista, che è leggibile qui, si sofferma sul futuro del processo di pubblicazione, su alcuni problemi dello stesso sollevati in questo periodo, nonché sulle attività in corso.

Il curatore del sito ha commentato l’intervista sul proprio blog qui.

[Nello stesso post suindicato, Gutierez ha anche segnalato la futura uscita di un volume critico sulle passate inchieste dell’ente ufficiale francese, a firma di tre autori legati al movimento scettico francese:

Rossoni, David, Maillot Éric, & Déguillaume, Éric (in stampa). Les OVNI du CNES, trente ans d’études officielles (1977-2007). Sophia Antipolis Cedex, France: book-e-book

Un’anteprima integrale del volume è disponibile, dallo scorso 1 maggio, sul sito dell’Observatoire Zététique, seguendo il link associato qui sopra al titolo del volume]

Jeremy Northcote: The Paranormal and the Politics of Truth

L’antropologo australiano Jeremy Northcote aveva ottenuto nel 2001 il dottorato in sociologia presso la School of Social Sciences and Humanities della Murdoch University di Perth presentando una tesi intitolata The Paranormal and the Politics of Truth: a discursive perspective (un sommario della tesi può essere letto qui). Successivamente era tornato sull’argomento con un articolo apparso su una rivista accademica dedicata alla religiosità contemporanea (Northcote, J. (2004, January). Objectivity and the supernormal: The limitations of bracketing approaches in providing neutral accounts of supernormal claims. Journal of Contemporary Religion 19(1), 85-98).

E’ ora da segnalare l’uscita di

Northcote, Jeremy (2007). The Paranormal and the Politics of Truth: A Sociological Account. Exeter, UK – Charlottesville, VA: Imprint Academic

E’ possibile vedere un’anteprima del volume sul sito di Amazon, qui.

Societas Magica Newsletter 17 (Spring 2007)

E’ uscito il numero 17 di Societas Magica Newsletter, organo dell’associazione accademica Societas Magica.

Il principale contributo presente in questo numero è un articolo di Robert Mathiesen intitolato “The Key of Solomon: Toward a Typology of the Manuscripts”, dedicato alla descrizione tipologica dei manoscritti esistenti (databili fra il quindicesimo e il diciannovesimo secolo) di quella serie di testi magici noti anche col nome latino di Clavicula Salomonis.

Completa il numero una recensione, a firma di Ayse Tuzlak, di

Burnett, Charles, & Ryan, W. F. (Eds.) (2006). Magic and the Classical Tradition. London: The Warburg Institute / Torino: Nino Aragno Editore

atti dell’omonimo convegno del Warburg Institute tenutosi a Londra il 19-20 maggio 2000.

La newsletter è liberamente accessibile qui.

[La Societas Magica cura una serie di sessioni al 42° International Congress on Medieval Studies, che si terrà fra il 10 e il 13 maggio p.v. presso la Western Michigan University. Gli interventi previsti in tali sessioni sono elencati qui]

Recensione di due volumi sulle leggende contemporanee su Sociological Inquiry

Sul penultimo fascicolo di Sociological Inquiry compare una recensione di Pamela Donovan dei volumi Organ Theft Legends di Véronique Campion-Vincent (Jackson, MS.: University of Mississippi Press, 2005, originariamente apparso in francese nel 1997 col titolo La Légende des vols d’organes presso Belles Lettres di Parigi) e Rumor Mills: The Social Impact of Rumor and Legend, atti di un convegno tenutosi in Italia, curato dalla stessa Campion-Vincent con Gary Alan Fine e Chip Heath (New Brunswick, NJ: Aldine Transaction).

I dati bibliografici della recensione sono:

Pamela Donovan (2007, Februry). Organ Theft Legends, by Véronique Campion-Vincent and Rumor Mills: The Social Impact of Rumor and Legend, by Gary Alan Fine, Véronique Campion-Vincent, and Chip Heath. Sociological Inquiry 77(1), 128–130.

Il testo è, al momento (in quanto in una sample issue), liberamente accessibile qui.

Rumors and Urban Legends (Diogenes 54(1)/213, February 2007)

La rivista di filosofia e studi umanistici Diogène aveva pubblicato all’inizio dello scorso anno un numero monografico (numero 213, janvier-mars 2006) intitolato “Rumeurs et légendes urbaines” con interventi di sociologi francesi, statunitensi, argentini, australiani e britannici; quel numero appare ora nella versione inglese della rivista, Diogenes, col titolo “Rumors and Urban Legends”; all’interno sono presenti i seguenti articoli:

  • Gary Alan Fine, Rumor, Trust and Civil Society: Collective Memory and Cultures of Judgment, pp. 5-18;
  • Nicholas DiFonzo, & Prashant Bordia, Rumor, Gossip and Urban Legends, pp. 19-35;
  • Michel-Louis Rouquette, Rumour Theory and Problem Theory, pp. 36-42;
  • Jean-Bruno Renard, Denying Rumours, pp. 43-58;
  • Pamela Donovan, How Idle is Idle Talk? One Hundred Years of Rumor Research, pp. 59-82;
  • Gérald Bronner, A Theory of How Rumours Arise, pp. 83-105;
  • Emmanuel Taïeb, The ‘Rumours’ of Journalism, pp. 107-124;
  • Adam Burgess, Mobile Phones and Service Stations: Rumour, Risk and Precaution, pp. 125-139;
  • Emilio de Ípola, Bembas: The Life and Death of Rumors in a Political Prison (Argentina 1976-83), pp. 140-161

nonché il dossier bibliografico (che contiene anche due recensioni di altrettanti recenti testi italiani)

  • Véronique Campion-Vincent (ed.), Rumors and Urban Legends, pp. 162-199

Gli abstract dei contributi sono visibili a partire da qui (per l’accesso ai contributi stessi è necessario un abbonamento istituzionale o personale).

Encounters at Indian Head (2007)

Anomalist Books ha annunciato ieri la pubblicazione del volume collettaneo

Pflock, Karl, & Brookesmith, Peter (eds.) (2007). Encounters at Indian Head. The Betty and Barney Hill UFO Abduction Revisited. s.l.: Anomalist Books

frutto di un convegno dedicato alla classica esperienza del 1961 (importante in quanto capostipite dei resoconti di alien abduction experiences, come sono state definite in letteratura), presieduto dal sociologo della scienza Marcello Truzzi (1935-2003), tenutosi nel 2000 ad Indian Head, New Hampshire. Il volume raccoglie contributi di Karl Pflock (1943-2006), Peter Brookesmith, Dennis Stacy, Marcello Truzzi, Thomas E. Bullard, Hilary Evans, Robert Sheaffer, Walter N. Webb e Martin S. Kottmeyer.

Sull’evento in sè, in italiano è uscita nel 1974 la traduzione del volume di John Fuller The Interrupted Journey (1966), di cui è il caso di segnalare la seconda edizione

Fuller, John G. (1997). Prigionieri di un ufo [2ª edizione]. Milano: Armenia

che è integrata con una prefazione di Edoardo Russo (disponibile qui) e con un’appendice di aggiornamento a cura dello stesso Russo e di Paolo Toselli (disponibile qui).

Due recenti studi sull’immaginario UFO in contesti “non occidentali”

Sono recentemente apparsi due resoconti di ricerche sulla diffusione delle credenze ufologiche (o degli stereotipi UFO) in contesti diversi da quelli normalmente studiati in questo genere di studi: i due ricercatori cui si debbono i suddetti lavori si sono infatti concentrati su popolazioni aborigene o rurali.

Sull’ultimo fascicolo di Social Identities compare infatti

Saethre, Eirik (2007, March). UFOs, Otherness, and Belonging: Identity in Remote Aboriginal Australia. Social Identities 13(2), 217-233

frutto del fieldwork dell’autore presso una comunità aborigena Warlpiri nell’Australia centrale fra il 1996 e il 1999. L’abstract dell’articolo è accessibile qui (è invece necessario un abbonamento istituzionale o personale per accedere al testo completo).

E’ stato invece pubblicato lo scorso anno in un numero limitato di copie da un’associazione ufologica francese (il CNEGU) il seguente volume (che non ho avuto modo di vedere) di 75 pp., frutto delle ricerche in Algeria di Thierry Pinvidic, già parzialmente anticipate nel corso degli anni ’80 su pubblicazioni ufologiche francesi e inglesi

Pinvidic, Thierry (2006). Connaissance des motifs de l’imagerie soucoupique dans les populations rurales de l’est algérien. Contribution à l’étude de la dispersion du stéréotype. s.l.: Comite Nord-Est des Groupes Ufologiques

L’opportunité pour l’auteur de se rendre en Algérie en 1983 puis 1985 a servi d’alibi à cette étude principalement consacrée à la connaissance des motifs de l’imagerie soucoupique dans les populations rurales de l’Est algérien. Il semblait intéressant de vérifier si l’Ovni, pur produit de l’imaginaire occidental, voyait ou non sa prégnance varier selon le contexte culturel. Peu à peu survînt l’idée que, outre le contexte occidental ou non-occidental, une autre variable pouvait être très influente sur la pénétration d’une culture donnée par le concept Ovni: la grille de lecture religieuse. Une comparaison entre la situation algérienne et la situation chinoise montre qu’une religion à Magister fort constitue la principale barrière à l’extension du stéréotype.

[E’ qui forse il caso di ricordare anche

Meheust, Bertrand (1993). Bricolage ethno-ufologique sur fond de brousse gabonaise. In Pinvidic, Thierry (ed.). OVNI vers une Anthropologie d’un Mythe Contemporain (pp. 416-425). s.l.: Heimdal

dedicato ad un’inchiesta su un avvistamento compiuta dall’autore alla fine degli anni ’70 in una zona rurale del Gabon nord-orientale al confine con il Camerun]

In uscita uno studio sociologico sul paganesimo giovanile nel mondo anglofono

Chas S. Clifton (che ha recentemente pubblicato un’interessante storia del paganesimo negli Stati Uniti che sto terminando di leggere: Her Hidden Children. The Rise of Wicca and Paganism in America. Lanham, MD: Altamira Press, 2006; recensione di Sean McCloud su H-Amstdy dello scorso settembre disponibile qui) segnala sul proprio blog la prossima uscita di

Berger, Helen A., & Ezzy, Douglas (2007). Teenage Witches. Magical Youth and the Search for the Self. Rutgers University Press

Gli autori sono Helen A. Berger, professore di sociologia presso la West Chester University di West Chester in Pennsylvania e già autrice, fra l’altro, di A Community of Witches: Contemporary Neo-Paganism and Witchcraft in the United States (University of South Carolina Press, 1998; recensione di Frances Kostarelos su Sociology of Religion, Winter 1999, disponibile qui), e Douglas Ezzy, senior lecturer in sociologia presso l’australiana University of Tasmania.

(Il volume sembra interessante, ed è possibile che me ne procuri una copia)