Imaginaires archéologiques (2008)

(via Pierre Lagrange e Nico Conti)

E’ prevista per oggi l’uscita in Francia dell’opera collettanea

Voisenat, Claudie (ed.) (2008, octobre). Imaginaires archéologiques [Cahiers d’ethnologie de la France 22]. Paris: Editions de la Maison des sciences de l’homme.

la cui presentazione editoriale è la seguente:

L’idéal scientifique de l’archéologie se confronte ici au bouillonnement de la vie, aux productions imaginaires protéiformes qu’il a produit, et qu’il continue de générer avec passion: des films aux bandes dessinées, de l’invention de civilisations « anciennes » aux productions artistiques contemporaines ou aux différents regards sur Lascaux…

L’indice dell’opera è invece quello che segue:

Préface
Daniel Fabre et Christian Hottin

L’expérience archéologique, une introduction
Claudie Voisenat

_I_

Maîtres du passé, maîtres du présent : les propriétaires de sites préhistoriques en habits de notables
Véronique Moulinié

L’abîme au trésor, ou l’or fantôme de Rennes-le-Château
Christiane Amiel

L’archéologie comme affect Les Hétéroclites de la sous-direction de l’Archéologie
Claudie Voisenat

_II_

Le poète dans la caverne. Georges Bataille à Lascaux
Daniel Fabre

La jeune fille au cœur du vestige
Lucie Desideri

_III_

Peuples en voie de distinction
Jean-Pierre Chambon

La civilisation pessinoise
Jean-Pierre Pessin

Palimpsestes pessinois. L’archéologie entre invention et création
Michaël Jasmin

_IV_

Les controverses sur l’Atlantide (1925-1940). L’archéologie entre vraie et fausse science
Pierre Lagrange

Du mirage au miracle. L’archéologie comme mythe ethnographique : Les Saô légendaires de Marcel Griaule
Gaetano Ciarcia

Riedizione di Werner Keller: La Bibbia aveva ragione (2007)

Nei giorni scorsi Garzanti ha rimandato in libreria, con una nuova prefazione di Valerio Massimo Manfredi, il volume del giornalista tedesco Werner Keller (1909-1980) intitolato La Bibbia aveva ragione, famoso best seller divulgativo apparso in lingua originale nel 1955 col titolo Und die Bibel hat doch Recht. La prima edizione italiana risale all’anno successivo; nel 1978 Keller pubblica con l’aiuto di Joachim Rehork una edizione riveduta del suo lavoro, che viene adottata dall’editore italiano nel 1979.

Sull’opportunità della riedizione odierna riporto di seguito quanto scrive oggi nel sempre interessante supplemento culturale domenicale del quotidiano economico Il Sole-24 Ore mons. Gianfranco Ravasi, prefetto della Biblioteca Ambrosiana di Milano, in un articolo intitolato “Ragioni bibliche” (p. 42) :

[…] Si tratta, infatti, di un luminoso esempio di concordismo in cui si ammira lo sforzo di far combaciare le attestazioni archeologiche e storiche coi dati biblici in una sovrimpressione di grande suggestione narrativa e affabulatoria (e questo è l’aspetto ancor attraente dell’opera) ma di scarsa attendibilità critica. Attendibilità divenuta ancor più esangue ed estenuata con l’intensa evoluzione dell’investigazione archeologica e dell’esegesi storico-critica dell’ultimo mezzo secolo […].

e ancora:

[…] Una riedizione in verità non necessaria, tenendo conto dell’alta qualità di una più recente bibliografia, anche divulgativa, di settore, capace di impostare in modo ben più rigoroso la questione del nesso storicità-Scritture. […] [Il saggio] di Keller rimane, dunque, solo la testimonianza di una fase particolare, quella in cui si scontravano i furori razionalistici e negazionistici e gli ottimistici fervori apologetici. […]