Bill Ellis su “anime” e pop culture

Su Theofantastique (qui), John W. Morehead ha intervistato il folklorista Bill Ellis (cui avevo già fatto riferimento qui) in merito ad anime (animazioni nipponiche) e cultura popolare.

Dice fra l’altro Ellis:

First of all, popular culture and folklore are closely related, since both relate to topics and issues that many people choose to be involved in. Folklore picks up many themes from popular books and TV shows, and the producers of popular media are constantly monitoring contemporary folklore and finding ways to include it in their productions. So, just as I was constantly watching the popular media, like the Harry Potter phenomenon, for insights into common persons’ interest in the occult, so too I immediately saw that the dramatic growth of interest in anime had a strong folklore element.

Consiglio la lettura dell’intera intervista.

International Project Hessdalen Workshop 2006 Proceedings (2007)

Sono stati pubblicati nei giorni scorsi gli atti dell’International Project Hessdalen Workshop organizzato dal Comitato Italiano per il Progetto Hessdalen nel giugno 2006 a Medicina (BO) e dedicato a ricerche ed ipotesi in merito ai fenomeni che sono segnalati a partire dagli anni ’80 dello scorso secolo nella vallata norvegese.

I dati bibliografici del volume, in inglese tranne un contributo (di Pierre Lagrange) in francese, sono i seguenti:

Cabassi, Renzo & Conti, Nico (eds.) (2007). International Project Hessdalen Workshop. Bologna: Lo Scarabeo.

L’indice e le modalità d’acquisto sono accessibili dal collegamento in corrispondenza del titolo del volume.

Viaggio nel paese delle meraviglie (2007) di Paola Bertucci

E’ uscito in questi giorni in libreria un testo della storica della scienza Paola Bertucci dedicato al viaggio in Italia del fisico sperimentale francese Jean-Antoine Nollet (1700-1770) nel 1749 collo scopo ufficiale di investigare le guarigioni prodigiose legate alla pratica dei “tubi medicati” inventata dal veneziano Gianfrancesco Pivati. Ecco i dati bibliografici e la “seconda di copertina” del volume, che rielabora precedenti lavori della studiosa che si occupa dell’argomento dai tempi delle ricerche svolte nel corso del dottorato in storia della scienza (conseguito ad Oxford nel 2001):

Bertucci, Paola (2007). Viaggio nel paese delle meraviglie. Scienza e curiosità nell’Italia del Settecento. Torino: Bollati Boringhieri.

Nel 1749 Jean-Antoine Nollet si mette in viaggio per l’Italia, ufficialmente per conto dell’Accademia delle Scienze di Parigi, di cui è membro. L’istituzione lo incarica di scrivere un rapporto sulle guarigioni prodigiose che alcuni italiani sostengono di poter effettuare ricorrendo alla scienza del secolo, l’elettricità. A sud delle Alpi il francese entra in contatto con una società in cui l’ “elettricismo” è una moda dilagante: scintille e attrazioni animano le serate nei salotti e nelle corti, appassionando le dame e accendendo le ambizioni di accademici ansiosi di guadagnare fama e prestigio. Da Torino a Napoli, i suoi incontri con i circoli intellettuali locali offrono un originale spaccato della vita scientifico-culturale italiana, in cui anche diverse donne sono protagoniste di primo piano. Ricostruendo le tappe di un viaggio che diventerà l’emblema dello scontro tra l’ “amore del meraviglioso” e l’ “amore della verità” – cioè tra superficiale credulità e rigorosa ricerca sperimentale – questo libro fa luce su un personaggio-chiave e su un momento cruciale della scienza sperimentale settecentesca. L’autrice esplora le molteplici sfaccettature del rapporto tra scienza e meraviglia nell’età dell’Illuminismo e documenta aspetti inediti del viaggio che invitano a riflettere sugli stretti legami della scienza con la politica e l’economia. La missione scientifica ufficiale copre infatti un’operazione di spionaggio industriale sulla manifattura dei filati di seta, commissionata dallo stato francese e resa possibile dalla collaborazione di insospettabili italiani.

On-line i primi cinque numeri di Zetetic Scholar

Qualche giorno fa George P. Hansen ha annunciato sul suo nuovo blog (qui) di aver reso disponibile sul proprio sito web le scansioni dei primi cinque numeri di Zetetic Scholar, la rivista dedicata all’anomalistica, a diffusione limitata e di difficile reperimento sul mercato antiquario o in collezioni pubbliche, pubblicata dal sociologo statunitense Marcello Truzzi (1935-2003) tra il 1978 e il 1987 (13 numeri in 11 fascicoli).

I 4 fascicoli (il 3/4 è un numero doppio, al momento comunque erroneamente linkato), datati fra il 1978 e il 1979, sono accessibili in formato PDF qui. Dallo stesso link è possibile accedere all’indice dei primi nove numeri e dell’undicesimo.

(BTW: grazie ad Annalisa Ventola per la segnalazione del blog di Hansen)

UPDATE 2007.08.10: Hansen mi ha gentilmente segnalato che il link al numero 3/4 è ora funzionante.

UPDATE 2007.09.10: La notizia della pubblicazione on-line della rivista è stata riportata il 5 settembre da Luis Ruiz Noguez su Marcianitos Verdes (qui); il giorno seguente è stata ripresa da Kentaro Mori su Ceticismoaberto (qui) e, in inglese, su Forgetomori (qui); il 7, infine, da Jim Lippard su The Lippard Blog (qui). Suggerisco di leggersi quanto da loro scritto.

Recensione a Magic and the Supernatural in Fourth-Century Syria (2006)

(UPDATE, originariamente pubblicato il 06 agosto)
(via Jim Davila, PaleoJudaica)

Nel numero della Bryn Mawr Classical Review datato 06 agosto 2007 appare una recensione al volume

Trzcionka, Silke (2006). Magic and the Supernatural in Fourth-Century Syria. London and New York: Routledge

dedicato alle pratiche magiche nella Siria del tardo antico, attraverso le fonti archeologiche e letterarie, frutto delle ricerche compiute per il conseguimento, nel 2004, del dottorato da Silke Trzcionka in Sitzler (dati bibliografici della tesi e abstract disponibili qui; vedi anche l’intervento A Syrian-Christian Perspective on the Supernatural presentato alla Western Pacific Rim Patristics Society Inaugural Conference del 25-26 settembre 2004).

La recensione è leggibile qui.

Recensione a Lake Monster Mysteries (2006)

Sul sito web del Journal of Folklore Research, nella sezione intitolata “JFR Reviews” è stata ieri pubblicata una recensione di Phil Fitzsimmons (Faculty of Education, University of Wollongong, Australia) al volume

Radford, Benjamin, & Nickell, Joe (2006). Lake Monster Mysteries: Investigating the World’s Most Elusive Creatures. Lexington: The University Press of Kentucky

Fitzsimmons conclude la propria recensione come segue:

There is no attempt to compare, contrast, or explain in any depth the transtextual narratives the authors utilized or the data they unearthed. Description in the guise of analysis is a trap that continues to haunt this form of investigation. Thus, while having the best intentions and coming tantalizingly close to their purpose, the authors have simply recreated a set of “enticing and amusing” narratives that have a paratextual and archetextual similarity to The X Files.

Il testo completo della recensione è leggibile qui.

Per restare all’ambito accademico, precedenti recensioni erano state pubblicate sul sito web di Leonardo (luglio 2006, a firma di Michael Mosher, leggibile qui) e su Folklore 117(3) (December 2006, p. 349, a firma di Jacqueline Simpson). Altrove, segnalo la recensione apparsa su Skeptical Inquirer 30(5) (September/October 2006, p. 56, a firma di Michael Dennett, leggibile qui)

Due volumi di David Evans

(via Academic-Study-Magic Discussion List)

Per chi è interessato alla storia dei movimenti magici contemporanei sono usciti nei mesi scorsi due volumi che forse mi procurerò nei prossimi tempi

Evans, Dave (2007). Aleister Crowley and the 20th Century Synthesis of Magick: Strange Distant Gods That Are Not Dead Today. ?: Hidden Publishing

Evans, Dave (2007). The History of British Magic After Crowley. ?: Hidden Publishing

In particolare il secondo volume è, a quanto pare, una storia sociale della magia del XX secolo in Gran Bretagna (o, come precisa ironicamente lo stesso autore in un estratto disponibile al collegamento suindicato, “A partial history of some elements of the philosophies and magical practices of a skewed and not totally representative subset of magicians working in some magical styles in a few areas of Britain, since the death of Crowley at approximately at the end of World War Two” [pp. 15-16]) frutto del lavoro di ricerca (nel caso del primo volume per il Master of Arts, conseguito nel 2001, e, nel caso del secondo, per il dottorato in storia, recentemente conseguito presso la Bristol University) di uno storico, David Evans, che, sulla scia di Ronald Hutton (vedi i miei precedenti post qui e qui), cerca di applicare gli strumenti propri della professione al milieu magico inglese che conosce dall’interno.

P.S.: una recensione di quest’ultimo volume è disponibile, su un blog inglese, qui.