Due recenti studi sull’immaginario UFO in contesti “non occidentali”

Sono recentemente apparsi due resoconti di ricerche sulla diffusione delle credenze ufologiche (o degli stereotipi UFO) in contesti diversi da quelli normalmente studiati in questo genere di studi: i due ricercatori cui si debbono i suddetti lavori si sono infatti concentrati su popolazioni aborigene o rurali.

Sull’ultimo fascicolo di Social Identities compare infatti

Saethre, Eirik (2007, March). UFOs, Otherness, and Belonging: Identity in Remote Aboriginal Australia. Social Identities 13(2), 217-233

frutto del fieldwork dell’autore presso una comunità aborigena Warlpiri nell’Australia centrale fra il 1996 e il 1999. L’abstract dell’articolo è accessibile qui (è invece necessario un abbonamento istituzionale o personale per accedere al testo completo).

E’ stato invece pubblicato lo scorso anno in un numero limitato di copie da un’associazione ufologica francese (il CNEGU) il seguente volume (che non ho avuto modo di vedere) di 75 pp., frutto delle ricerche in Algeria di Thierry Pinvidic, già parzialmente anticipate nel corso degli anni ’80 su pubblicazioni ufologiche francesi e inglesi

Pinvidic, Thierry (2006). Connaissance des motifs de l’imagerie soucoupique dans les populations rurales de l’est algérien. Contribution à l’étude de la dispersion du stéréotype. s.l.: Comite Nord-Est des Groupes Ufologiques

L’opportunité pour l’auteur de se rendre en Algérie en 1983 puis 1985 a servi d’alibi à cette étude principalement consacrée à la connaissance des motifs de l’imagerie soucoupique dans les populations rurales de l’Est algérien. Il semblait intéressant de vérifier si l’Ovni, pur produit de l’imaginaire occidental, voyait ou non sa prégnance varier selon le contexte culturel. Peu à peu survînt l’idée que, outre le contexte occidental ou non-occidental, une autre variable pouvait être très influente sur la pénétration d’une culture donnée par le concept Ovni: la grille de lecture religieuse. Une comparaison entre la situation algérienne et la situation chinoise montre qu’une religion à Magister fort constitue la principale barrière à l’extension du stéréotype.

[E’ qui forse il caso di ricordare anche

Meheust, Bertrand (1993). Bricolage ethno-ufologique sur fond de brousse gabonaise. In Pinvidic, Thierry (ed.). OVNI vers une Anthropologie d’un Mythe Contemporain (pp. 416-425). s.l.: Heimdal

dedicato ad un’inchiesta su un avvistamento compiuta dall’autore alla fine degli anni ’70 in una zona rurale del Gabon nord-orientale al confine con il Camerun]

In uscita uno studio sociologico sul paganesimo giovanile nel mondo anglofono

Chas S. Clifton (che ha recentemente pubblicato un’interessante storia del paganesimo negli Stati Uniti che sto terminando di leggere: Her Hidden Children. The Rise of Wicca and Paganism in America. Lanham, MD: Altamira Press, 2006; recensione di Sean McCloud su H-Amstdy dello scorso settembre disponibile qui) segnala sul proprio blog la prossima uscita di

Berger, Helen A., & Ezzy, Douglas (2007). Teenage Witches. Magical Youth and the Search for the Self. Rutgers University Press

Gli autori sono Helen A. Berger, professore di sociologia presso la West Chester University di West Chester in Pennsylvania e già autrice, fra l’altro, di A Community of Witches: Contemporary Neo-Paganism and Witchcraft in the United States (University of South Carolina Press, 1998; recensione di Frances Kostarelos su Sociology of Religion, Winter 1999, disponibile qui), e Douglas Ezzy, senior lecturer in sociologia presso l’australiana University of Tasmania.

(Il volume sembra interessante, ed è possibile che me ne procuri una copia)