Storia della stregoneria sui quotidiani di giugno

Sfruttando la meritoria rassegna stampa curata da Andrea Addobbati e Marica Roda per la Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna (SISEM) segnalo due articoli apparsi su quotidiani italiani nel corso del mese di giugno, che avevo raccolto ma non avevo avuto il tempo di segnalare (mea culpa):

rielaborazione sintetica del discorso su Verità e spiegazione della storia tenuto dal Regius Professor of Modern History della Cambridge University al simposio Truth, in the Humanities, Science and Religion della International Balzan Prize Foundation

[N.B. il link all’articolo rimanda all’Archivio Storico del Corriere della Sera, perché la versione riportata dalla SISEM è erroneamente tagliata];

recensione dello storico della scienza e della filosofia Paolo Rossi Monti, professore emerito dell’Università degli Studi di Firenze al volume

Lombardi, Paolo (2008). Streghe, spettri e lupi mannari. L'”arte maledetta” in Europa tra Cinquecento e Seicento. Torino: Utet Libreria.

Lombardi, presidente del Centro Studi Storici di Psicoanalisi e Psichiatria di Firenze, aveva già affrontato temi affini in Il filosofo e la strega. La ragione e il mondo magico (Milano: Raffaello Cortina Editore, 1996) e in Il secolo del diavolo. Esorcismi, magia e lotta sociale in Francia (1565-1662) (Firenze: Storia e Letteratura, 2005).

Atti del convegno “A 500 anni dai processi alle streghe di Schloss Prösels” (2006)

Il numero 4 (2008) della rivista Storicamente [ISSN 1825-411X] curata dal Dipartimento discipline storiche dell’Università di Bologna ha pubblicato in questi giorni (qui) gli atti, a cura di Angela De Benedictis e Heinz Noflatscher, del colloquio Internazionale “A 500 anni dai processi alle streghe di Schloss Prösels. Proposte per conoscere la storia del territorio dello Sciliar” tenutosi nell’ottobre 2006 in occasione dell’anniversario dei processi per stregoneria svoltisi fra il 1501 e il 1506 nella Valle di Fiemme.

Ecco l’indice degli atti:

Ancora su Viaggio nel paese delle meraviglie (2007) di Paola Bertucci

Sul supplemento culturale domenicale del quotidiano economico Il Sole-24 Ore di oggi 4 novembre lo storico della matematica Umberto Bottazzini, professore ordinario presso il Dipartimento di Matematica “Federigo Enriques” dell’Università degli Studi di Milano, segnala il volume di Paola Bertucci Viaggio nel paese delle meraviglie di cui avevo parlato in questo intervento.

L’articolo, intitolato “Settecento elettrizzante”, si trova a pagina 44.

Ancora su Rocchetta Mattei a Passepartout (Rai Tre)

Ho scoperto solo ieri che l’episodio del programma culturale di Rai Tre Passepartout con gli interni della Rocchetta Mattei di Grizzana Morandi (episodio, intitolato “Borghesi eclettici” andato in onda lo scorso 29 aprile e di cui avevo parlato qui) è, al momento, disponibile in streaming sul meritorio servizio Rai Click della televisione pubblica italiana, precisamente qui.

Credo sia il caso di segnalarlo, in quanto quell’intervento è stato uno dei più raggiunti, attraverso ricerche su Google, di questo blog.

Nel mentre mi è stato segnalato che il volume del dott. Mario Facci dedicato alla figura di Cesare Mattei cui facevo riferimento allora dovrebbe essere attualmente esaurito. Presso l’editore sono invece ancora disponibili il volume collettaneo

Guidanti, Andrea, & Zagnoni, Renzo (ed.) (1997). Il Signore della Rocchetta : il conte Cesare Mattei nel centenario della morte (1809-1896): atti della giornata di studio: Riola, 27 ottobre 1996. Porretta Terme: Gruppo studi alta valle del Reno.

e l’opuscolo

Nuèter (s.d. (ma 1996)). La biblioteca del Conte Cesare Mattei. [Porretta: Gruppo studi alta valle del Reno].

Viaggio nel paese delle meraviglie (2007) di Paola Bertucci

E’ uscito in questi giorni in libreria un testo della storica della scienza Paola Bertucci dedicato al viaggio in Italia del fisico sperimentale francese Jean-Antoine Nollet (1700-1770) nel 1749 collo scopo ufficiale di investigare le guarigioni prodigiose legate alla pratica dei “tubi medicati” inventata dal veneziano Gianfrancesco Pivati. Ecco i dati bibliografici e la “seconda di copertina” del volume, che rielabora precedenti lavori della studiosa che si occupa dell’argomento dai tempi delle ricerche svolte nel corso del dottorato in storia della scienza (conseguito ad Oxford nel 2001):

Bertucci, Paola (2007). Viaggio nel paese delle meraviglie. Scienza e curiosità nell’Italia del Settecento. Torino: Bollati Boringhieri.

Nel 1749 Jean-Antoine Nollet si mette in viaggio per l’Italia, ufficialmente per conto dell’Accademia delle Scienze di Parigi, di cui è membro. L’istituzione lo incarica di scrivere un rapporto sulle guarigioni prodigiose che alcuni italiani sostengono di poter effettuare ricorrendo alla scienza del secolo, l’elettricità. A sud delle Alpi il francese entra in contatto con una società in cui l’ “elettricismo” è una moda dilagante: scintille e attrazioni animano le serate nei salotti e nelle corti, appassionando le dame e accendendo le ambizioni di accademici ansiosi di guadagnare fama e prestigio. Da Torino a Napoli, i suoi incontri con i circoli intellettuali locali offrono un originale spaccato della vita scientifico-culturale italiana, in cui anche diverse donne sono protagoniste di primo piano. Ricostruendo le tappe di un viaggio che diventerà l’emblema dello scontro tra l’ “amore del meraviglioso” e l’ “amore della verità” – cioè tra superficiale credulità e rigorosa ricerca sperimentale – questo libro fa luce su un personaggio-chiave e su un momento cruciale della scienza sperimentale settecentesca. L’autrice esplora le molteplici sfaccettature del rapporto tra scienza e meraviglia nell’età dell’Illuminismo e documenta aspetti inediti del viaggio che invitano a riflettere sugli stretti legami della scienza con la politica e l’economia. La missione scientifica ufficiale copre infatti un’operazione di spionaggio industriale sulla manifattura dei filati di seta, commissionata dallo stato francese e resa possibile dalla collaborazione di insospettabili italiani.

Recensione a Magic and the Supernatural in Fourth-Century Syria (2006)

(UPDATE, originariamente pubblicato il 06 agosto)
(via Jim Davila, PaleoJudaica)

Nel numero della Bryn Mawr Classical Review datato 06 agosto 2007 appare una recensione al volume

Trzcionka, Silke (2006). Magic and the Supernatural in Fourth-Century Syria. London and New York: Routledge

dedicato alle pratiche magiche nella Siria del tardo antico, attraverso le fonti archeologiche e letterarie, frutto delle ricerche compiute per il conseguimento, nel 2004, del dottorato da Silke Trzcionka in Sitzler (dati bibliografici della tesi e abstract disponibili qui; vedi anche l’intervento A Syrian-Christian Perspective on the Supernatural presentato alla Western Pacific Rim Patristics Society Inaugural Conference del 25-26 settembre 2004).

La recensione è leggibile qui.

Due volumi di David Evans

(via Academic-Study-Magic Discussion List)

Per chi è interessato alla storia dei movimenti magici contemporanei sono usciti nei mesi scorsi due volumi che forse mi procurerò nei prossimi tempi

Evans, Dave (2007). Aleister Crowley and the 20th Century Synthesis of Magick: Strange Distant Gods That Are Not Dead Today. ?: Hidden Publishing

Evans, Dave (2007). The History of British Magic After Crowley. ?: Hidden Publishing

In particolare il secondo volume è, a quanto pare, una storia sociale della magia del XX secolo in Gran Bretagna (o, come precisa ironicamente lo stesso autore in un estratto disponibile al collegamento suindicato, “A partial history of some elements of the philosophies and magical practices of a skewed and not totally representative subset of magicians working in some magical styles in a few areas of Britain, since the death of Crowley at approximately at the end of World War Two” [pp. 15-16]) frutto del lavoro di ricerca (nel caso del primo volume per il Master of Arts, conseguito nel 2001, e, nel caso del secondo, per il dottorato in storia, recentemente conseguito presso la Bristol University) di uno storico, David Evans, che, sulla scia di Ronald Hutton (vedi i miei precedenti post qui e qui), cerca di applicare gli strumenti propri della professione al milieu magico inglese che conosce dall’interno.

P.S.: una recensione di quest’ultimo volume è disponibile, su un blog inglese, qui.

Lo strano caso della signora Hélène Smith di Roberto Giacomelli (2006)

L’indologo Giuliano Boccali segnala, con un articolo intitolato “La donna che sognò il sanscrito” a pagins 32 del numero odierno del supplemento culturale domenicale del quotidiano Il Sole-24 Ore il volume, dello scorso dicembre,

Giacomelli, Roberto (2006). Lo strano caso della signora Hélène Smith. Spiritismo, glossolalia e lingue immaginarie. Milano: Libri Scheiwiller

del linguista e suo collega al Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università degli Studi di Milano Roberto Giacomelli, che si era già occupato di questa interessante vicenda a cavallo fra il XIX e il XX secolo in un precedente volume (Giacomelli, Roberto (1999). Dossier Hélène Smith. Sanscrito, spiritismo, teosofia, new age. Milano: CUEM del quale è apparsa una seconda edizione nel 2001) che non ho avuto modo di vedere direttamente (ne avevo però letto qualche tempo fa una recensione da parte di un altro indologo, questa volta dell’Università degli Studi di Bologna (Franci, Giorgio Renato (2000). Due (o più) lingue (quasi) inventate. Studi orientali e linguistici 7, 419-423).

Scrive fra l’altro Boccali:

[…] [U]n intellettuale brillante e curioso come Giacomelli coglie appieno l’occasione per un’acuta stratigrafia di tutti gli aspetti del caso.
E’ così ricostruito l’ambiente della Ginevra tardo ottocentesca, divisa fra i trionfi positivisti e i brividi spiritualisti coaugulati intorno a Madame Blavatsky e alla Società teosofica. Nell’ambiente per certi versi precorritore del “new age” contemporaneo, Giacomelli colloca poi la vicenda e la psicologia di Hélène Smith, studiata alla luce della scienza di oggi, ma già degli acuti studi di Flournoy.

Il testo principale di Théodore Flournoy sull’argomento, apparso in lingua originale nel 1900 in lingua francese col titolo Des Indes a la planete Mars : etude sur un cas de somnambulisme avec glossolalie, fu tradotto in italiano una prima volta nel 1905 col titolo Dalle Indie al pianeta Marte. Studio sopra un caso di sonnambulismo con glossolalia (Milano: Casa Edit. L. F. Pallestrini e C.) e poi ancora, seppure e purtroppo solo parzialmente, nel 1985 col titolo Dalle Indie al pianeta Marte : il caso Helene Smith : dallo spiritismo alla nascita della psicoanalisi (Milano: Feltrinelli) a cura dello psicologo analitico junghiano Mario Trevi.

Scrive ancora Boccali:

Magistrali infine sono i capitoli che risolvono il <> […]: qui infatti l’autore ricostruisce le consuetudini linguistiche personali, le frequentazioni con l’ambiente teosofico, i frettolosi studi grammaticali (e le loro fonti), che permettono a Hélène in trance e non solo di coniare lingue astrali, ma di pronunciare parole e qualche frase in un sanscrito, se non ineccepibile, almeno plausibile.